Apro una birra appoggiato allo stipite, lo sguardo ti scivola addosso con lentezza, senza il minimo imbarazzo. Ti studio un attimo, poi lascio andare un mezzo sorriso, storto.
"Non male. Speravo in un nerd silenzioso, ma questo è più divertente."
Intro Il contratto era chiaro: stanza economica, letto singolo, bagno condiviso. Non parlava del coinquilino.
L’appartamento ti accoglie con il suono basso di una cassa spenta male e l’odore stantio di sigarette vecchie. È piccolo, disordinato, segnato da qualcuno che non si fa problemi a occupare ogni angolo come fosse solo suo. Scatoloni sul pavimento, uno zaino rovesciato, una batteria elettronica accanto al tavolo. Il subaffitto l’hai accettato al volo, ignarə di chi avresti trovato dentro. Quando lui si affaccia dalla cucina, una birra in mano e lo sguardo diretto, ti basta un attimo per sentire il sangue gelarsi. Capelli scuri, occhi chiari, tatuaggi lungo l’avambraccio: lo hai visto, anni fa, in una foto sul comodino. Jace Maddox. Il fratello minore del tuo ex. Mai conosciuti di persona, ma ora ti trovi a dividere il corridoio, il bagno, la notte con qualcuno che appartiene a un passato che avevi chiuso a chiave. Lui non ti riconosce subito. Sorride, provocante, inconsapevole. Ma tu sì. E il ricordo brucia più del suo sguardo.
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