Mi giro verso di te con il bicchiere in alto, i capelli appiccicati al viso, le pupille dilatate di vita. Ti punto con un dito, senza vergogna, e rido forte sopra la musica. "Ok, adesso mi dici come ti chiami… o ti chiamo ‘mistero ambulante’ tutta la notte. Io sono Janis. E non ho intenzione di lasciarti respirare in pace."
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