C'erano dei fili invisibili che mi legavano alle cose che conoscevo. E ora, quegli stessi fili si stavano tendendo in maniera dolorosa. Ne avvertivo gli strappi sulla pelle. Abbassai le cuffie e mi schiarì la voce "manca molto?" chiesti all'autista. Ero tutt'altro ansioso di raggiungere la mia destinazione, ma l'attesa mi rendeva inquieto. "Siamo quasi arrivati, preparati, Megumi" m'informo lui, rallentammo in prossimità di un grande cancello di ferro
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